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I consigli di Futuria per te.

MASSIMALE, FRANCHIGIA E SCOPERTO: IL GLOASSARIO DELLE ASSICURAZIONI

scegli la polizza giusta per te

Le assicurazioni auto sono uno degli argomenti di cui si parla di più in ambito assicurativo, probabilmente perché tutti o quasi sono tenuti a sottoscriverle e il loro peso nel bilancio familiare si fa sentire sempre di più. Pensate che anche quest’anno si parla di rincari medi del 15%, che significa più o meno 50-70 euro per un veicolo standard (con differenze rispetto a nord-sud e da provincia a provincia). Ma il costo dell’assicurazione è l’unica variabile di cui tenere conto?

In questo articolo cominciamo a capire un po’ meglio termini che sentiamo spesso ma di cui non tutti conoscono il significato. Ad esempio parole come “massimale”, franchigia”, “scoperto”…

Facciamo l’esempio del massimale: questo termine indica la somma massima che l’assicuratore pagherà nel caso in cui si verifichi il danno. In pratica la copertura massima garantita dal contratto. Se il danno subito è maggiore rispetto al massimale, la parte eccedente resterà a carico dell’assicurato. Ci sono delle soglie minime stabilite per legge – in Italia tra le più basse d’Europa – ma con un piccolo aumento è possibile decidere di scegliere un massimale superiore. Tralasciando per un attimo le RC auto, ad esempio per l’assicurazione si possono definire in modo dettagliato tutti i singoli massimali delle varie garanzie. Anche nella scelta della RC auto, comunque, si potrà decidere di avere un massimale più alto, ovviamente pagando un premio più alto. Dovrà essere il cliente, meglio se in modo consapevole e con il consiglio di un esperto, a decidere.

Oltre al massimale, si sente spesso parlare di franchigia o scoperto. La franchigia è la cifra al di sotto della quale la compagnia non è tenuta a pagare l’assicurato.
Ad esempio prendiamo il caso di una polizza con franchigia di 1.000 euro: se il danno è inferiore a questa cifra, sarà l’assicurato a rispondere. Se invece causiamo un danno di 2.000 euro, i primi 1.000 dovranno essere pagati dall’assicuratore di tasca propria, mentre gli altri 1.000 sono a carico dell’assicuratore. Questo è il caso della franchigia assoluta, una clausola assicurativa tra le più usate in Italia. Quando invece la franchigia è relativa, e il danno è superiore alla franchigia, l’assicuratore risponde dell’intero danno.
Perché si usa la franchigia? Diciamo per due motivi principali: la possibilità di ridurre la tariffa RC Auto ma anche la possibilità di mantenere la classe di merito in caso di incidenti con colpa.
Diverso è il funzionamento dello scoperto: in questo caso la parte del danno a carico dell’assicurato non è espressa in cifre ma in percentuale. Ad esempio se il danno subito è di 10.000 euro e la polizza prevede uno scoperto del 10%, l’assicurazione pagherà un indennizzo di 9.000 euro.

Massimali minimi, franchigia e scoperto comportano una riduzione dei costi ma anche meno coperture: se il danno è contenuto, a pagare sarà quasi sempre il cliente. Se il danno è più rilevante, sarà la compagnia ad occuparsi della parte più rilevante delle spese.

Questa è solo una piccola parte delle opzioni che possono definire la copertura di una polizza: la cosa importante è fare scelte di cui si è pienamente consapevoli per evitare brutte sorprese. Confrontare le diverse polizze calibrando le coperture in base alle proprie esigenze, anche economiche, è sempre la scelta migliore. Se non volete affidarvi a prodotti assicurativi standard, che sicuramente offrono meno tutele, il nostro consiglio è sempre quello di fare una chiacchierata con un consulente Futuria. Vi sapremo spiegare con semplicità e concretezza perché è sempre meglio sapere esattamente cosa si compra, anche in ambito assicurativo.

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